Ecco come trasformare il vostro abito da sposo in un capo… très chic

Linee sartoriali che modellano la silhouette, mettendo in luce le parti migliori del fisico, e cappotti eleganti e giacche da principe azzurro sofisticato che porta alla ribalta la classica tradizione del buon costume.

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Ecco alcuni consigli per un abito da sposo… très chic.

La giacca è la parte dell’abito dello sposo su cui si focalizza maggiormente lo sguardo di amici e parenti.

I tagli sono ben definiti disegnando il busto con linee un po’ più slim e sono a un bottone per l’abito di uno sposo più giovane oppure più morbide e tipicamente classiche con 2 o 3 bottoni, ma con abbottonatura più alta rispetto al passato, che va allacciata con il bottone centrale per il tre bottoni e con quello superiore per il due bottoni e, in nessun caso, deve essere chiuso il bottone più in basso. La giacca da cerimonia tradizionale è assolutamente priva di spacchi posteriori anche se potrebbe risultare poco funzionale per le parti sedute della cerimonia dove lo sposo darà la schiena agli ospiti.
Messo al bando lo spacco unico centrale, improponibile dal punto di vista estetico, rimangono gli spacchi laterali che slanciano anche la gamba. I revers, sono la parte della giacca che subiscono più pesantemente i cambiamenti delle mode, restringendosi o allargandosi: di conseguenza, sarebbe meglio evitare gli eccessi adottando una via di mezzo. Una giacca di buona fattura ha le asole  realizzate a mano e bottoni in madreperla o corno.
Un elegante cappotto, monopetto e lungo appena sopra il ginocchio e rivestito internamente da una fodera in bemberg per garantirne la vestibilità perfetta, completa l’abito da sposo nella stagione invernale. Ma lo sposo principe del 2013-2014 deve anche osare, indossando giacche lunghe a metà coscia e a più bottoni, con colli alla coreana arricchiti a volte da discreti ricami dalle tonalità contrastanti o addirittura giacche damascate accompagnate da voluminosi cravattoni in pizzo sangallo.

I tessuti e i colori adatti per un abito da sposo tradizionale ma fiabesco.

In inverno tessuti raffinati e più strutturati sono ideali per dare consistenza all’abito dello sposo,  si pensi alle classiche lane merinos in fibra leggera ma voluminosa e isolante che conservano la temperatura del corpo assorbendone contemporaneamente l’umidità. La più di valore è la super fine. Sempre seguendo la tradizione classica si possono prediligere tessuti in pura lana vergine anche a trame differenti, purché non siano mai in risalto.
Ci sono poi le lane pettinate a trama fitta con un peso a metà fra un abito tradizionale e il cappotto. La vigogna, fra le fibre più fini e rare, è assolutamente degna di nota. Per l’estate i tessuti si alleggeriscono e lasciano posto a freschi lana e lana misto seta. Tuttavia è bene prestare attenzione alle stoffe troppo leggere che si andrebbero a stropicciare dando una parvenza di sciatteria che non assolutamente non si addice ad un evento tanto importante.
Il principe azzurro si presentava alla sua dolce metà con un abito pastello in sella ad un cavallo bianco: improbabile ai giorni nostri. Ma si può comunque cercare di imitarlo indossando colori più sobri e classici: quali nero, blu notte e grigio fumo di Londra. Di questi colori va bene anche il gessato, purché abbia le righe ravvicinate e quasi impercettibili.
Il gilet, qualora previsto, deve essere ovviamente confezionato nello stesso tessuto e colore dell’abito mentre il cappotto sarà uguale per quanto riguarda la tonalità ma potrà essere realizzato in morbido e pregiato cachemire, oppure in velluto basta che sia liscio.

Bastone, cilindro, orologio da taschino e plastron: gli accessori che non possono mancare all’abito dello sposo principe.

Fra gli accessori fondamentali per l’abito da sposo c’è naturalmente la camicia che, nella sua versione più classica, è bianca e di cotone. Sulle passerelle per il 2013-2014 alcuni stilisti hanno, però, suggerito camicie più romantiche con dettagli di ruches abbozzate lungo l’abbottonatura o colli leggermente più elaborati.
Il plastron contribuisce sicuramente a rendere lo sposo un principe: morbido in seta da sfoggiare al posto della classica cravatta, può essere arricchito da uno spillone o un punto luce.
Il bastone e il cilindro sono altri due accessori che non possono assolutamente mancare. Un tempo esclusivamente indossabili assieme al tight, oggi si possono abbinare anche ad abiti dal taglio romantico: il bastone è realizzato in legno o corno impreziosito sulla punta da un pomo in madreperla o argento liscio o cesellato, mentre il cilindro è dello stesso colore e tessuto dell’abito e comunque deve sempre essere tenuto in mano, mai indossato.
Le scarpe dello sposo sono in pellame pregiato, solitamente di vitello, stringate e in tono con il colore dell’abito. Qualche proposta delle passerelle contempla però anche mocassini di morbida pelle a forma di babbuccia con punte allungate e arrotondate a ricordare i principi delle “Mille e una notte”.
Nel giorno del matrimonio allo sposo non è concesso indossare gioielli particolari ad eccezione dei gemelli e dell’orologio. I gemelli si indossano alle asole dei polsi della camicia e possono essere in semplice acciaio ma anche d’oro o d’argento e impreziositi da pietre dure di vario genere.  Per quanto riguarda l’orologio, quello da polso deve essere sobrio senza forme particolarmente di tendenza mentre quello da taschino è il classico cipollotto con la catena (più adatto ad un tight o mezzo tight).