L’abito da sposo fa riscoprire principe l’uomo

Lasciate da parte l’eccessiva formalità e rigidità delle cerimonie di qualche anno fa, lo sposo di oggi rivendica il suo ruolo di vero protagonista delle nozze e non semplice accompagnatore.

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Il matrimonio è ancora il giorno più importante della vita, in cui gli sposi sono al centro dell’attenzione, circondati da amici e parenti che li guardano con amore, affetto, curiosità… Tutti gli occhi sono puntati su di loro, quindi perché non cogliere al volo l’occasione per svelarsi, per dare sfogo alla propria fantasia, per sentirsi veramente “speciali”, realizzando il sogno che tanti uomini hanno nel cuore?

Lo sposo principe si ispira alle epoche più sfarzose della nostra storia recente, il ‘700 e l’800, i secoli di Mozart, della reggia di Versailles, fino ad arrivare a Lord Brummel, ai Dandy e ad Oscar Wilde: anni in cui l’uomo scopre il sottile piacere di un abbigliamento ricercato ed originale, di indossare tessuti pregiati, di curare il proprio aspetto con scelte estremamente raffinate.
Raso di seta-lana, broccati, sete, garza di cotone e mussole caratterizzano oggi l’abbigliamento dello sposo principe, che vuole distinguersi indossando un capo che rispecchi perfettamente la sua personalità. L’uomo che sceglie questo stile è attento alla qualità, cerca l’eccellenza anche nell’esecuzione, ecco perché chiede tessuti rigorosamente naturali, 100% Made in Italy, realizzati con passione dalle migliori manifatture artigianali italiane, che danno vita a vere e proprie opere d’arte.

Lo sposo principe non sceglie il suo abito: se ne innamora.

La marsina, abito maschile da sposo principe, scuro, con falde a coda di rondine, viene rivisitata con linee e tessuti più moderni.

Il punto fermo dell’abbigliamento dello sposo principe è la marsina, declinata in infinite variazioni di tessuti, stili e colori. La tradizione viene rivisitata, rielaborata, riproposta in chiave moderna, scegliendo tessuti pregiati e avvolgenti che delineano il corpo enfatizzandone le linee. Dalle marsine più classiche a quelle più “protagoniste”, tutte conferiscono allo sposo un’aria regale, un’eleganza sofisticata, e sottolineano il volto grazie all’uso sapiente di colli alla stuarda e alla coreana.
I faldoni sul retro della giacca accompagnano il movimento, rendendolo elegante e sensuale. Le maniche accarezzano la muscolatura del braccio, lo slanciano grazie all’alto giromanica e lo racchiudono nello scrigno prezioso di un polso chiuso da bottoni o impreziosito dal faldone sul felsino. Le camicie sono realizzate nei tessuti più nobili, le sete più luminose, la garza di cotone più raffinata, tessuto utilizzato proprio nel ‘700 e nel ‘800 per la confezione dell’abbigliamento maschile.
I dettagli fanno la differenza per un abito da sposo su cui compaiono anche pizzi e ricami:l’immagine che se ne trae è da vero dandy.
L’altissima cura dei dettagli si svela nel prezioso fil coupé, nei ricami piazzati e nel pizzo Sangallo, trend assoluto del 2013, che orna colli, polsi e pochette. I panciotti, che spiccano dalla marsina lasciata aperta sul fronte, hanno un ruolo di primo piano: decorati da applicazioni in garza di cotone o da ricami dorati su una base di raso di seta lana, realizzati in broccati ispirati ai disegni dell’inglese William Morris o tessuti con tecniche che donano un effetto cashmere, avvolgono il punto vita e contribuiscono ad esaltare la verticalità della figura.
Accanto alla combinazione bianco-nero, classica eppure sempre moderna, sempre attuale, lo sposo principe può scegliere il grigio, il colore delle nuvole e delle perle, oppure il raffinato blu declinato in tutte le sue tonalità, o ancora il marrone, colore ricco e caldo.
Gli accessori sono ricercati: pochette che illuminano il fronte giacca e richiamano i polsi delle camicie, plastron preziosi da portare gonfi e drappeggiati o che richiamano l’antico plastron annodato, jabot in pizzo che diventano cinturini da collo, fasce che accarezzano i fianchi e completano l’insieme dando vita ad un total look di forte impatto, sicuramente commerciale ma anche, e soprattutto, emotivo. I broccati si rincorrono anche sul pantalone: la cintura, le tasche e l’interno del fondo decorato da bottoni riprendono il tessuto della giacca. A rifinire l’immagine, cilindri e bastoni da passeggio. Sono capi da portare come i dandy, che li indossavano con naturalezza pur rimanendo estremamente consapevoli del loro fascino straordinario.

E’ un vero colpo di fulmine quello che lo sposo principe prova appena vede il suo abito; quando poi lo indossa, è vero amore. 

Tutti i sensi sono coinvolti; la vista, naturalmente, ma anche il tatto: con la punta delle dita, lo sposo principe accarezza la tessitura jacquard dei broccati, sfiora le sete lavorate fino ad assomigliare al piquet di cotone, sente sulla pelle la preziosità della mussola di cotone e del satin di seta. L’udito, poi, è incantato dal morbido fruscio del raso di seta lana che accompagna ogni movimento. E non dimentichiamo l’odorato: i tessuti naturali hanno un profumo inconfondibile, testimone della loro altissima qualità e dell’amore con cui vengono realizzati.
L’abito dello sposo principe lo trasporta in una fiaba, lo lascia senza fiato, lo abbraccia regalandogli sensazioni uniche ed emozioni indimenticabili: quelle di un sogno divenuto realtà.