Il fiore all’occhiello: un elemento raffinato ed elegante che impreziosisce l’abito dello sposo

I fiori possono essere un accessorio estetico comune anche per lo sposo e il suo seguito: basta pensare alla boutonniere, il celebre fiore all’occhiello.

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La boutonniere, o fiore all’occhiello, è una vera e propria raffinatezza chic per lo sposo e i testimoni e deve essere selezionato con una cura ed un’attenzione quasi maniacale. Va indossata sul revers della giacca sempre senza pochette e può essere coordinata o meno al bouquet della sposa, ma comunque deve sempre abbinarsi perfettamente all’abito dello sposo.

Le boutonnieres fanno da filo conduttore tra l’abito dello sposo e quelli dei suoi invitati.

La boutonniere, realizzata con ranuncoli bianchi, va bene per qualsiasi completo da uomo, a meno che non sia candido. Sicuramente formale rappresenta la scelta più adatta nel caso si abbiano ancora dei dubbi su quale fiore impiegare.
L’orchidea è sicuramente un fiore molto spesso adoperato, mentre le spighe di grano, la lavanda o le dalie rappresentano una scelta meno comune e più audace, ma non per questo inappropriata. Soprattutto le spighe rappresentano una delle soluzioni migliori, grazie a una buona componente simbolica, quella della prosperità, e ben si prestano a un matrimonio in stile country.
Lo sposo non deve attirare tutti gli sguardi su di sé e togliere visibilità alla sposa. Per questo motivo sono proibite le composizioni da occhiello troppo grandi o vistose, ma anche quelle troppo minute, difficili da notare anche da un pubblico attento che non si lascia sfuggire alcun dettaglio durante la cerimonia. Meglio quindi scegliere un fiore solo dalle forme eleganti e sinuose, piuttosto che un insieme ingombrante e poco armonico di varie specie floreali. Per un effetto d’insieme omogeneo si può scegliere una boutonniere che ricordi, per colorazione e per tipologia di fiori, il bouquet della sposa, ma non è essenziale. In questo caso sono ben accetti anche i contrasti, sempre senza esagerare.

Il fiore all’occhiello nasce ai tempi della regina Vittoria e del Principe Alberto.

La tradizione di mettere un fiore all’occhiello ha un’origine romantica. Si racconta che, in occasione del matrimonio della regina Vittoria, lei si presentò davanti al principe Alberto con un tenero mazzolino di fiori. Lui, con la cortesia che lo caratterizzava, estrasse un coltello e incise sul reves della giacca un foro nel quale posizionò l’omaggio floreale. Dopodiché il principe ordinò ai suoi sarti di fare questo occhiello a tutte le sue giacche per poterci infilare dei fiori. Col passare del tempo si trasformò in un’elegante consuetudine.
Fino a qualche anno fa i fiori tradizionalmente più impiegati erano i garofani, le orchidee e i papaveri, ma oggigiorno la scelta delle specie floreali si è ampliata esponenzialmente.
E’ consigliabile che anche i testimoni indossino una boutonniere, qualora lo sposo decida di farlo. Quella dei testimoni però dovrà essere leggermente differente o per forma o per colore. Gli sposi devono infatti essere sempre distinguibili durante tutto il giorno e non possono indossare le stesse cose degli ospiti.

Non commettete errori e scegliete il fiore all’occhiello adatto a voi: attenzione a dimensioni e colori.

È buona norma abbinare al fiore alcune foglioline verdi che creano un bell’effetto di contrasto, dal gusto fresco. Un’attenzione particolare deve essere riservata alle proporzioni fra il fiore all’occhiello e l’aspetto fisico dello sposo. Infatti, se a indossare l’omaggio floreale è un uomo piccolo e minuto fiori molto grandi e vistosi sono tassativamente vietati, mentre sono perfetti se si ha una figura imponente. Se inoltre dovete indossare il fiore per molte ore di seguito chiedete consiglio al fiorista circa la specie più adatta, che non appassirà dopo poche ore. Un fiore che china il capo è spiacevole da vedere e deve essere rimosso immediatamente per evitare una brutta figura.
Se però la cerimonia prevede un rituale lungo, è preferibile indossare per un fiore già essiccato, oppure uno di seta, purché sia stato fatto a regola d’arte e non abbia niente da invidiare a quelli freschi.